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ottobre 2020 – GILDA degli Insegnanti

Archivi Mensili: ottobre 2020

DI MEGLIO IN ASSEMBLEA CON 8000 DOCENTI: INAUDITA CIRCOLARE SU CCNI DDI

DI MEGLIO IN ASSEMBLEA CON 8000 DOCENTI: INAUDITA CIRCOLARE SU CCNI DDI
“Troviamo inaudito che alle nostre ripetute richieste di dialogo e confronto i piani alti del ministero dell’Istruzione rispondano con una circolare che, di fatto, le ignora completamente. È sconcertante che un capodipartimento intervenga sul contratto integrativo relativo alla DDI e alla DAD che è privo di alcun valore perché non sottoscritto dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi. Se viale Trastevere continuerà su questa strada, non ci sarà alcuna possibilità di instaurare relazioni sindacali corrette”. È quanto ha dichiarato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, intervenendo all’assemblea online indetta da tutte le province siciliane alla quale hanno preso parte in videoconferenza 8.000 docenti.
Unanime il disappunto espresso dai partecipanti sia sul contratto che sulla circolare, ritenuti entrambi di nessun aiuto per le scuole nella gestione della difficile situazione in cui si trovano e, anzi, accusati di alimentare ulteriore confusione.
I coordinatori delle Gilde siciliane hanno inoltre contestato aspramente alcune decisioni assunte dal direttore dell’ufficio scolastico regionale in merito alle operazioni di inizio anno scolastico, in particolare quelle riguardanti le assegnazioni provvisorie.
Roma, 28 ottobre 2020

dimeglio_27_10_2020“Troviamo inaudito che alle nostre ripetute richieste di dialogo e confronto i piani alti del ministero dell’Istruzione rispondano con una circolare che, di fatto, le ignora completamente.

È sconcertante che un capodipartimento intervenga sul contratto integrativo relativo alla DDI e alla DAD che è privo di alcun valore perché non sottoscritto dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi. Se viale Trastevere continuerà su questa strada, non ci sarà alcuna possibilità di instaurare relazioni sindacali corrette”.

È quanto ha dichiarato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, intervenendo all’assemblea online indetta da tutte le province siciliane alla quale hanno preso parte in videoconferenza 8.000 docenti.

Unanime il disappunto espresso dai partecipanti sia sul contratto che sulla circolare, ritenuti entrambi di nessun aiuto per le scuole nella gestione della difficile situazione in cui si trovano e, anzi, accusati di alimentare ulteriore confusione.
I coordinatori delle Gilde siciliane hanno inoltre contestato aspramente alcune decisioni assunte dal direttore dell’ufficio scolastico regionale in merito alle operazioni di inizio anno scolastico, in particolare quelle riguardanti le assegnazioni provvisorie.

Roma, 28 ottobre 2020


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Scuola: Gilda, Azzolina scenda non significa si dimetta,ma..

Scuola: Gilda, Azzolina scenda non significa si dimetta,ma..
(ANSA) – ROMA, 21 OTT – Lo slogan “Il ministro scenda” non significa chiederne le dimissioni, ma l’apertura
di un dialogo. Temo, però, che la ministra non si confronterà con noi; in questi mesi il confronto è stato
assente e quando un albero nasce storto è difficile si raddrizzi". Lo ha detto Rino Di Meglio, coordinatore
nazionale della Gilda degli Insegnanti, nel corso della conferenza stampa unitaria online “La scuola è al
capolinea! La Ministra scenda!”. “Non un atto fatto dal ministro in questi mesi è andato bene: gli spazi non
sono stati reperiti, di docenti ne sono stati assunti pochi ma non sappiamo quanti. Nella gestione
dell’emergenza ci vorrebbero coesione e collaborazione. Ci auguriamo che il premier intervenga: con Conte
e gli ex ministri dell’Istruzione avevamo sottoscritto accordi che sono stati totalmente disattesi”.
(Fonte: Ansa)

conferenza

(ANSA) – ROMA, 21 OTT – Lo slogan “Il ministro scenda” non significa chiederne le dimissioni, ma l’apertura di un dialogo.

Temo, però, che la ministra non si confronterà con noi; in questi mesi il confronto è stato assente e quando un albero nasce storto è difficile si raddrizzi.

Lo ha detto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, nel corso della conferenza stampa unitaria online

“La scuola è alcapolinea! La Ministra scenda!”.

“Non un atto fatto dal ministro in questi mesi è andato bene: gli spazi non sono stati reperiti, di docenti ne sono stati assunti pochi ma non sappiamo quanti. Nella gestionedell’emergenza ci vorrebbero coesione e collaborazione. Ci auguriamo che il premier intervenga: con Contee gli ex ministri dell’Istruzione avevamo sottoscritto accordi che sono stati totalmente disattesi”.

(Fonte: Ansa)


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DID, GILDA NON FIRMA IL CONTRATTO E CHIEDE UN TAVOLO POLITICO

Il contratto sulla didattica digitale integrata non ci trova d’accordo né nel metodo né nel merito e, dunque, non lo sottoscriviamo.

Per mesi abbiamo chiesto al ministero dell’Istruzione di aprire un tavolo per discutere le modalità di attuazione della DDI, ma l’Amministrazione si è sempre rifiutata, preferendo agire unilateralmente con decreti, circolari e note.

Soltanto il 22 ottobre siamo stati convocati con una proposta di Ccni e tempi strettissimi per la trattativa.

Quanto al merito, si tratta di un contratto che in realtà non interviene sulle questioni importanti da regolare, come i tempi, il tipo e le modalità della prestazione lavorativa richiesta ai docenti, ma non fa che ricalcare il decreto ministeriale dell’agosto scorso e le linee guida.


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SUPPLENZE COVID BLOCCATE, GILDA: ENNESIMO CASO DI CATTIVA GESTIONE

Ennesimo caso di cattiva gestione della macchina amministrativa da parte del Ministero dell’Istruzione: in alcune regioni, come segnalano gli organi di informazione e come risulta anche a noi, a causa di errori nei conteggi dell’organico Covid, sono state bloccate molte supplenze per consentire di rimettere mano ai numeri sbagliati.

Addirittura in Friuli Venezia Giulia l’Ufficio Scolastico Regionale ha emanato una circolare con la quale comunica ai dirigenti scolastici di sospendere ogni tipologia di contratto di supplenza, compresa quella di sostituzione maternità.

 

Ancora una volta il nostro sistema scolastico deve pagare lo scotto dell’incompetenza di chi lo amministra.

La conseguenza è che molte classi resteranno scoperte, con studenti ai quali viene negato il pieno diritto all’istruzione e docenti precari privati di un’opportunità di lavoro. Tutto questo in un momento estremamente difficile per l’intero Paese e per la scuola.

Ogni ulteriore commento sarebbe superfluo. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta il caso delle supplenze Covid bloccate.

 

 

Roma, 23 ottobre 2020


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PROPOSTE E OBIETTIVI UNITARI PER IL SETTORE SCUOLA

Riassunti in un documento unitario proposte e obiettivi su cui  GILDA Unams, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal intendono avviare una fase di intense iniziative. Previsto un piano ampio di assemblee a sostegno di una piattaforma che, a partire dal confronto sulle più immediate emergenze, orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di Bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.

 

PROPOSTE E OBIETTIVI UNITARI PER IL SETTORE SCUOLA
Un intervento straordinario di almeno 20 miliardi di euro
“Migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi (i risultati dei testi internazionale sull’acquisizione delle competenze, la diminuzione del tasso di abbandono scolastico e del fenomeno dei NEET, l’aumento della quota dei diplomati e laureati, l’aumento della partecipazione all’attività formativa degli adulti)” è uno degli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Mai come nella drammatica congiuntura sociale e politica che sta vivendo il Paese, è emersa l’importanza del ruolo che riveste la scuola come strumento di promozione e crescita della persona, fondamentale per rafforzare la coesione e la tenuta democratica, sostenendo l’intera comunità nazionale nell’impegno richiesto per il superamento dell’emergenza e la fuoriuscita dalla crisi indotta dalla pandemia.
L’alto livello di consapevolezza finalmente manifestato in questa circostanza dalla Comunità Europea con l’annuncio degli interventi straordinari sostenuti dal cosiddetto Recovery Fund delinea una prospettiva di forte rilancio di cui va colta fino in fondo l’opportunità e che deve avere nelle politiche dell’istruzione e della formazione uno dei suoi assi portanti.
In tal senso, pur mantenendosi nell’ambito degli assi strategici indicati dalla Comunità, dev’essere orientato l’utilizzo delle risorse che il Governo si appresta a stanziare per sostenere la fuoriuscita dalla crisi. Un forte impegno sulla scuola è indispensabile per dare al Paese e alle nuove generazioni una prospettiva di crescita duratura e stabile, assumendo la conoscenza come risorsa trasversale e diffusa.
Su queste premesse e su questi obiettivi FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams intendono sviluppare nell’immediato la propria iniziativa sindacale, con un piano ampio di assemblee sostenuta da un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno di una piattaforma che a partire dal confronto sulle più immediate emergenze orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro.
Un contratto che regoli la Didattica a Distanza
L’aggravarsi di una situazione che vede una ripresa di diffusione dei contagi, le disposizioni e indicazioni intervenute in materia e lo stesso protocollo di agosto sulla sicurezza rendono ineludibile la richiesta di avviare il tavolo negoziale per un Contratto integrativo che dia opportuna regolazione alle modalità lavorative introdotte o significativamente ampliate a causa dell’emergenza pandemica, come la didattica a distanza e il lavoro agile, cui non si può escludere di dover fare ricorso nel perdurare delle attuali criticità. Sono numerosi gli aspetti da affrontare e disciplinare, dalla gestione dell’orario alla sicurezza e tutela della salute rispetto all’uso dei dispositivi informatici, alla salvaguardia della dimensione di vita privata e familiare attraverso il diritto alla disconnessione, alla gestione delle situazioni di accertata fragilità, all’esigenza di riconoscimento salariale per eventuale lavoro aggiuntivo in presenza di un’accresciuta gravosità dei carichi di lavoro.
Tutela della salute in un ambiente sicuro
Occorre migliorare i livelli di sicurezza e di tutela della salute delle alunne e degli alunni e del personale attraverso l’istituzione in ogni istituto di un servizio di medicina scolastica in grado di svolgere tutte le funzioni necessarie alla vita della scuola (profilassi, medicina preventiva, vigilanza igienica, controllo dello stato di salute di ogni componente della comunità).
Un contratto per stipendi di livello europeo
Non è più rinviabile l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale riguardante il triennio 2019-21, che deve dare una prima concreta risposta all’annosa questione di un riallineamento a livello europeo delle retribuzioni dei docenti italiani, obiettivo da perseguire con gradualità ma rispetto al quale il nuovo contratto deve dare una risposta significativa e apprezzabile. Solo così può dimostrarsi credibile l’impegno più volte dichiarato dal Governo a una valorizzazione della professione docente, rafforzandone la valenza sociale e la stessa appetibilità sul mercato del lavoro. Analogamente si deve agire sul versante del personale Ata, mettendo mano alla revisione dei profili per rispondere all’accresciuto livello di professionalità richiesto a tutte le figure dell’area, dal DSGA al collaboratore scolastico.
Un organico docente e ATA stabile e libero dalla precarietà
Vanno rivisti i criteri di attribuzione degli organici alle scuole attraverso la messa in discussione dei parametri stabiliti nel contesto segnato dai pesanti tagli operati nella XVI Legislatura (piano Tremonti-Gelmini). Fondamentale debellare la piaga del precariato attraverso il superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, sia per il personale docente (a partire dalle dotazioni dei posti di sostegno che oggi vedono più di 70.000 posti in deroga) sia per il personale ATA. Occorre ridefinire in modo strutturale un sistema di reclutamento che, accanto al canale concorsuale ordinario di cui garantire la regolare frequenza, consenta di valorizzare l’esperienza di lavoro acquisita dal personale precario assunto ricorrentemente con contratti a tempo determinato, cui vanno assicurate prospettive di stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, anche rendendo disponibili a tal fine opportuni percorsi di abilitazione. Indispensabile è inoltre un massiccio investimento rivolto alla maggiore efficacia nell’uso delle tecnologie di supporto alla didattica (da ciò l’istituzione di un Assistente Tecnico in ogni scuola del primo ciclo) e maggiore sicurezza ed efficacia nella cura e nella sorveglianza (da qui la preposizione in tutti e circa i 40.000 plessi scolastici di un Collaboratore scolastico in più). L’organico assegnato alle scuole dev’essere commisurato anche alla necessità di supportare in modo adeguato i processi di innovazione necessari per assicurare una sempre maggior efficacia dell’azione didattica; tale obiettivo si persegue anche con una riduzione del numero di alunni per classe evitando situazioni di sovraffollamento che non pregiudicano ogni possibilità di personalizzazione dei percorsi educativi e formativi.
Organici completi a copertura integrale di ogni unità scolastica. Un’Amministrazione periferica a supporto delle istituzioni scolastiche
Non è più accettabile avere un così elevato numero di scuole prive di Dirigenti e di Direttori dei Servizi. Occorre perciò consentire la partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA – anche se sprovvisti di titolo specifico – alle procedure riservate per accedere al profilo di DSGA, assicurando nel contempo il regolare e puntuale svolgimento ogni due anni dei concorsi a posti di DS e di DSGA. Va inoltre previsto il rafforzamento degli Uffici dell’Amministrazione scolastica sul territorio nelle loro funzioni di supporto all’autonomia scolastica, colmando i vuoti di organico oggi assai significativi.
Un’Amministrazione efficiente sia al centro che nei territori
L’Amministrazione centrale e periferica del Ministero dell’Istruzione è da anni in affanno, afflitta da carenze e ritardi che la condannano spesso all’inefficienza. Vanno coperte le dotazioni organiche, svuotate dal mancato reintegro dei pensionamenti, con le conseguenti disfunzioni emerse da ultimo in occasione della compilazione delle graduatorie provinciali delle supplenze. A livello centrale occorre superare i limiti e le inefficienze di un sistema informatico (SIDI) obsoleto, che appesantiscono il lavoro degli uffici di segreteria delle scuole e le costringe a dotarsi a proprie spese di costosissimi applicativi privati. In questo modo si potranno porre anche le premesse per una inderogabile sburocratizzazione del lavoro docente.
Una scuola ad alta connettività
Le oltre 8.000 istituzioni scolastiche autonome e le 40.000 sedi in cui si articolano devono disporre dell’accesso alla banda larga per mettersi al passo con la velocità della elaborazione dei dati anche nel campo della didattica.
Un’edilizia scolastica all’altezza dei tempi presenti.
Poiché lo stato degli edifici scolastici è da anni oggetto di denuncia per la loro vetustà e inadeguatezza, si impongono la necessità e l’urgenza di un piano che garantisca entro limiti temporali certi, definiti e relativamente rapidi (max 5 anni), ove non si proceda a costruzioni ex novo, la ristrutturazione, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico di scuole nelle quali sia per tutti veramente agevole e bello lavorare e studiare. La scuola deve a tutti gli effetti, anche per la qualità delle strutture in cui agisce, rappresentare un punto di eccellenza per l’intera comunità.
Roma, 21 ottobre 2020

oo_ss_unitariePROPOSTE E OBIETTIVI UNITARI PER IL SETTORE SCUOLA


Un intervento straordinario di almeno 20 miliardi di euro 

Migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi (i risultati dei testi internazionale sull’acquisizione delle competenze, la diminuzione del tasso di abbandono scolastico e del fenomeno dei NEET, l’aumento della quota dei diplomati e laureati, l’aumento della partecipazione all’attività formativa degli adulti)” è uno degli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Mai come nella drammatica congiuntura sociale e politica che sta vivendo il Paese, è emersa l’importanza del ruolo che riveste la scuola come strumento di promozione e crescita della persona, fondamentale per rafforzare la coesione e la tenuta democratica, sostenendo l’intera comunità nazionale nell’impegno richiesto per il superamento dell’emergenza e la fuoriuscita dalla crisi indotta dalla pandemia.L’alto livello di consapevolezza finalmente manifestato in questa circostanza dalla Comunità Europea con l’annuncio degli interventi straordinari sostenuti dal cosiddetto Recovery Fund delinea una prospettiva di forte rilancio di cui va colta fino in fondo l’opportunità e che deve avere nelle politiche dell’istruzione e della formazione uno dei suoi assi portanti.In tal senso, pur mantenendosi nell’ambito degli assi strategici indicati dalla Comunità, dev’essere orientato l’utilizzo delle risorse che il Governo si appresta a stanziare per sostenere la fuoriuscita dalla crisi. Un forte impegno sulla scuola è indispensabile per dare al Paese e alle nuove generazioni una prospettiva di crescita duratura e stabile, assumendo la conoscenza come risorsa trasversale e diffusa. Su queste premesse e su questi obiettivi FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams intendono sviluppare nell’immediato la propria iniziativa sindacale, con un piano ampio di assemblee sostenuta da un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno di una piattaforma che a partire dal confronto sulle più immediate emergenze orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro.


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CONCORSO STRAORDINARIO, APPELLO A CONTE: ALMENO PROVE SUPPLETIVE

All’ostinazione della ministra Azzolina rispetto al concorso straordinario, rispondiamo rivolgendo un appello al presidente Conte affinché almeno vengano approntate prove suppletive per consentire di partecipare anche ai docenti precari in quarantena, da anni in attesa di un’occasione di stabilizzazione.

 

Con la curva del contagio in costante salita, far spostare i candidati da una provincia ad un’altra, se non addirittura da una regione a un’altra, è un azzardo che andrebbe evitato. Come abbiamo già ampiamente sostenuto, il buon senso dovrebbe indurre il Governo a rinviare le prove a tempi migliori.

 

Alla luce dell’emergenza sanitaria in corso, riteniamo inoltre che sarebbe stato più opportuno vietare del tutto le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali e le loro riunioni in presenza e indicare come unica modalità quella a distanza.

 

 

Roma, 19 ottobre 2020


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STOP LEZIONI: SCUOLA TRATTATA DA CENERENTOLA, COME SEMPRE

“La scuola si conferma la cenerentola tra le istituzioni italiane, vittima di scelte politiche e amministrative sbagliate, di mancanze e di miopia. A pagarne lo scotto non sono soltanto gli studenti, ma tutto il sistema Paese che sta ipotecando le professionalità che domani costituiranno il suo asse produttivo, economico e culturale”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“Dopo l’ordinanza regionale che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Campania, siamo particolarmente preoccupati che decisioni analoghe possano essere adottate su scala nazionale. Sarebbe grave se un simile provvedimento coinvolgesse anche soltanto gli istituti secondari di secondo grado perché – afferma Di Meglio – la didattica a distanza, che comunque è un surrogato di scuola per gli studenti di qualunque età, è impraticabile per tutti gli alunni che svolgono attività di laboratorio”.
“Durante i lunghi mesi di stop alle lezioni in presenza, ben poco è stato fatto su tutti i fronti per garantire un ritorno sereno in classe. Non è stato risolto il problema della carenza di spazi e docenti, così come nessun investimento significativo è stato compiuto nel trasporto pubblico, che si sta rivelando un anello molto debole della catena. Invece di destinare risorse all’acquisto di monopattini e biciclette elettriche e di banchi con le rotelle – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – meglio sarebbe stato aumentare il parco mezzi delle aziende di trasporto locale, così da consentire viaggi a bordo di autobus e metropolitane con la dovuta distanza di sicurezza”.
Roma, 16 ottobre 2020

cenerentola“La scuola si conferma la cenerentola tra le istituzioni italiane, vittima di scelte politiche e amministrative sbagliate, di mancanze e di miopia. A pagarne lo scotto non sono soltanto gli studenti, ma tutto il sistema Paese che sta ipotecando le professionalità che domani costituiranno il suo asse produttivo, economico e culturale”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

“Dopo l’ordinanza regionale che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Campania, siamo particolarmente preoccupati che decisioni analoghe possano essere adottate su scala nazionale. Sarebbe grave se un simile provvedimento coinvolgesse anche soltanto gli istituti secondari di secondo grado perché – afferma Di Meglio – la didattica a distanza, che comunque è un surrogato di scuola per gli studenti di qualunque età, è impraticabile per tutti gli alunni che svolgono attività di laboratorio”.

“Durante i lunghi mesi di stop alle lezioni in presenza, ben poco è stato fatto su tutti i fronti per garantire un ritorno sereno in classe. Non è stato risolto il problema della carenza di spazi e docenti, così come nessun investimento significativo è stato compiuto nel trasporto pubblico, che si sta rivelando un anello molto debole della catena. Invece di destinare risorse all’acquisto di monopattini e biciclette elettriche e di banchi con le rotelle – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – meglio sarebbe stato aumentare il parco mezzi delle aziende di trasporto locale, così da consentire viaggi a bordo di autobus e metropolitane con la dovuta distanza di sicurezza”.

Roma, 16 ottobre 2020


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CONCORSO STRAORDINARIO, RINVIARLO SAREBBE SCELTA DI BUON SENSO

 Per lo svolgimento del concorso straordinario, a partire dal 22 ottobre molti aspiranti titolari di cattedra saranno costretti a spostarsi da una regione all’altra o da un capo all’altro della stessa regione. Molti, forse troppi, considerata la curva dei contagi in crescita.

Così, alla vigilia della mobilitazione nazionale unitaria prevista per domani, la Gilda degli Insegnanti evidenzia il rischio che le prove concorsuali, strenuamente volute nei prossimi giorni dal Ministero dell’Istruzione, possano alimentare la diffusione del virus e sottolinea la necessità di rinviare a tempi migliori le procedure concorsuali. Sarebbe inaccettabile – aggiunge il sindacato – se qualche docente precario, da anni in attesa di stabilizzazione, perdesse quest’occasione per motivi sanitari o perché in quarantena.

 

Da un’analisi fatta sulla base dei numeri forniti dallo stesso ministero, risulta che su circa 66.000 candidati, 13.500 dovranno andare a svolgere la prova in altra regione. 

A titolo di esempio: nella giornata del 28 ottobre la Campania, la cui situazione sanitaria è in piena evoluzione, dovrà accogliere 831 candidati provenienti da 5 regioni diverse (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Molise).

Oltretutto, è da evidenziare quanto scriteriata si stia rivelando la scelta di affidare le sedi d’esame alla libera candidatura di tutte le scuole del territorio, senza privilegiare le sedi più prossime ai collegamenti delle aree urbane, portando ad esempio il 27 ottobre candidati provenienti da Puglia e Basilicata a doversi spingere fino a Caltagirone, nell’entroterra della provincia di Catania, o a Randazzo sul versante nord dell’Etna, per sostenere le prove del concorso.

 

Se il Ministro non farà marcia indietro, chiediamo che almeno le prove si svolgano nella regione di residenza, così da limitare al massimo gli spostamenti, l’uso di mezzi pubblici e la presenza contemporanea dei candidati nello stesso luogo.

 

Sempre nell’ipotesi di mancato rinvio, riteniamo inoltre che sia assolutamente indispensabile prevedere una prova suppletiva per tutti coloro che, per motivi di salute legati al Covid-19, non potranno partecipare a questa procedura straordinaria.

Non farlo – conclude la Gilda – sarebbe molto grave e contribuirebbe a inasprire ulteriormente una situazione già fin troppo tesa.

 

Roma, 13 ottobre 2020


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