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maggio 2021 – GILDA degli Insegnanti

Archivi Mensili: maggio 2021

GILDA, PERCHÉ NON ABBIAMO SOTTOSCRITTO IL PATTO

La CGS, confederazione cui appartiene la FGU-Gilda, è stata l’unica Confederazione rappresentativa del settore scuola a non sottoscrivere il “patto per la Scuola”.

Il rifiuto è avvenuto innanzi tutto per una questione di metodo,  dichiara Di Meglio, avevamo chiesto che si chiarissero prima i contenuti nei tavoli tecnici e solo successivamente si sottoscrivesse un patto che non fosse meramente un elenco di buone intenzioni.

L’approvazione del Decreto legge Sostegni bis, senza alcun confronto con i sindacati, ha clamorosamente dimostrato che la Gilda aveva visto giusto.

Con questo decreto il Governo compie nuove eclatanti incursioni sulle materie contrattuali.

Viene mitigato il vincolo quinquennale, con lo scotto di nuove limitazioni per tutti gli insegnanti che partecipino alla mobilità, viene toccato l’orario di servizio, non vi sono le maggiori risorse per concludere un contratto decoroso ed infine i posti destinati alle stabilizzazioni sono largamente insufficienti rispetto alla situazione.

La FGU non ha sottoscritto neppure i protocolli per la sicurezza in quanto nonostante la situazione sia variata, essi sono la semplice riproposizione di quelli dello scorso anno.

 

Roma, 24 maggio 2021


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Patto per la Scuola e Decreto Sostegni bis: Gilda contraria, Snals parla di mobilitazione

Nelle intenzioni del Governo, Patto per la Scuola e Decreto Sostegni bis dovrebbero risolvere alcuni dei numerosi problemi della scuola, ma non tutti i sindacati ne sono convinti.Le critiche maggiori arrivano dalla Gilda, la cui confederazione (CGS) non ha neppure sottoscritto il Patto.“Il rifiuto – spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – è avvenuto […]

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INTESA per 4485 collaboratori scolastici, ex LSU, destinatari della trasformazione del contratto da part time a tempo pieno.

L’intesa sugli ex LSU, raggiunta il 18 maggio 2021 tra Ministero dell’Istruzione e Sindacati, rappresenta solo un primo passo avanti.

L’accordo raggiunto pone le premesse per risolvere le varie questioni conseguenti alla internalizzazione dei servizi e, in particolare, le problematiche conseguenti alla trasformazione dei contratti da part time a tempo pieno di 4485 collaboratori scolastici ex LSU.

Come si sa, il legislatore con la Legge 178 del 30 dicembre 2020, art.1, comma 964 ha autorizzato, in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali, a coprire n. 2288 posti rimasti vacanti e disponibili nell’organico di diritto del personale ATA, non coperti a tempo indeterminato nell’anno scolastico 2020/2021, al fine di trasformare in contratto a tempo pieno il contratto di lavoro a tempo parziale di 4485 collaboratori scolastici assunti, a decorrere dal 1° marzo 2020, in esito alla procedura selettiva di cui all’articolo 58, comma 5.ter del DL59/2013, nonché di assumere, fino a un massimo di 45 unità, con contratto di lavoro a tempo pieno, a decorrere dal 1° settembre 2021, coloro che nella procedura selettiva di cui al citato art.58 – ter, siano risultati in sovrannumero nella provincia in virtù della propria posizione in graduatoria.

La trasformazione dei posti è avvenuta senza alcun incremento della dotazione organica. Tutto questo ha determinato situazioni di soprannumerarietà, accentuate in alcune realtà provinciali, facendo riemergere conflitti tra i Collaboratori scolastici storici e nuovi assunti ex LSU. La situazione venutasi a creare avrà ripercussioni negative sul numero delle nomine in ruolo e sul conferimento delle supplenze annuali per l’anno scolastico 2021/2022.

Con l’intesa sottoscritta il Ministero si è impegnato a promuovere l’adozione di soluzioni anche normative finalizzate a consentire che alla trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno prevista dal citato articolo 1, comma 964, della legge 30 dicembre 2020 n.178, si accompagni l’attivazione di una adeguata dotazione organica aggiuntivanonché a verificare soluzioni normative finalizzate a consentire il trattamento del personale soprannumerario attraverso le procedure dell’organico di fatto.

Il fatto che il Ministero si sia fatto carico, anche con enorme ritardo, della questione ci incoraggia a proseguire il confronto convinti che la contrattazione resta l’unica strada percorribile per affrontare e risolvere le criticità. Per il contenuto dell’accordo si rinvia all’intesa che si allega.

 

 

 

 

 

 


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Scrutini anticipati, nel Lazio docenti e sindacati non ci stanno: “Corsa contro il tempo”

Gli scrutini anticipati a Roma e nel Lazio, non piacciono ai docenti. Ad appoggiarli anche i sindacati della scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda che sono intervenuti insieme con una nota contro questo provvedimento. La settimana indicata per gli scrutini è quella dall’1 all’8 giugno, notizia che è stata comunicata dall’Ufficio scolastico regionale […]

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Dl Sostegni bis, sulla scuola piovono varie critiche sindacali

Dopo l’approvazione del Dl Sostegni bis, ci sono state, da parte dei sindacati, delle vere e proprie critiche contro alcuni provvedimenti ritenuti negativi o nella migliore dell’ipotesi insufficienti. Di Meglio, norme punitive e poca chiarezza su immissioni in ruolo Il Coordinatore Nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio, in merito al Dl Sostegni bis e […]

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GLI STIPENDI DEI DOCENTI GRIDANO VENDETTA, STANZIARE RISORSE ADEGUATE

salvadanaio-rotto1“Secondo un recente rapporto dell’Ocse su ruoli e stipendi dei capi di istituto di 27 Paesi, i dirigenti scolastici italiani sarebbero tra i più pagati, classificandosi soltanto dopo Australia e Regno Unito. 

La differenza invece con le retribuzioni dei docenti è in assoluto la maggiore al mondo. 

Un preside australiano, infatti, guadagna l’85% in più di un proprio insegnante, nel Regno Unito si sale al 136%: quasi due volte e mezzo. Ma In Italia il divario è ancora più marcato: siamo al 160% in più, pari a oltre due volte e mezzo lo stipendio medio di un docente in cattedra. Ovviamente parliamo di retribuzione lorda e sappiamo che la tassazione in Italia colpisce molto gli stipendi medi. Ma si tratta comunque di numeri che confermano ancora una volta come il trattamento economico degli insegnanti italiani gridi vendetta”.

Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che ricorda come anche un’indagine condotta due anni fa dal Centro Studi Nazionale della Gilda sottolineasse lo stato di progressivo impoverimento dei docenti italiani.

Secondo i dati elaborati dal sindacato analizzando la variazione annua degli stipendi in relazione all’andamento dell’inflazione dal 1997 al 2018, dal 2007 al 2019 le buste paga mensili si sono alleggerite di circa 170 euro lordi.

“Un calo vertiginoso delle retribuzioni – rimarca Di Meglio – che dal 2019 ad oggi, con ogni probabilità, si è ulteriormente acuito. Questo scivolamento costante verso il basso non è più tollerabile e perciò in sede di apertura del rinnovo contrattuale la Gilda si batterà affinché vengano stanziati fondi specifici per l’aumento stipendiale dei docenti, così da riequilibrare finalmente la forbice sempre più ampia con le retribuzioni delle altre categorie di dipendenti pubblici”.

 

Roma, 11 maggio 2021


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Stipendi docenti, persi 170 euro in 12 anni. Di Meglio (Gilda): si firmerà un contratto poco prima della scadenza

In 12 anni, dal 2007 al 2019, gli stipendi dei docenti italiani si sono alleggeriti di 170 euro: lo sottolinea la Gilda in un proprio comunicato per rimarcare il progressivo “impoverimento” della categoria. “Si tratta di un calo vertiginoso delle retribuzioni – rimarca il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – che dal 2019 ad oggi, […]

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Patto per la scuola, la Gilda non lo firma. Secondo Di Meglio è una scatola vuota

Come abbiamo già avuto modo di scrivere la firma del Patto per la scuola non è così scontata come poteva sembrare in un primo momento.Nella giornata di venerdì 7 i sindacati si sono nuovamente incontrati con il Ministro ma le voci che davano per imminente la firma dell’accordo si sono rivelate infondate.A fine serata si […]

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Scuola, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha riunito l’Osservatorio permanente per l’inclusione: “Strumento fondamentale per lavorare per il benessere dei nostri ragazzi”. Presente il sottosegretario Rossano Sasso: “È prezioso spazio di dialogo per scuola sempre più inclusiva e solidale”

Il Ministro dell’Istruzione, il Professor Patrizio Bianchi, ha riunito oggi, in videoconferenza, l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica.

“L’inclusione è il principio che sta alla base della nostra scuola”, ha sottolineato il Ministro Bianchi, in apertura di riunione. “Questo Osservatorio è fondamentale, ci consente un confronto costante grazie all’ascolto delle voci di quanti lavorano quotidianamente e costantemente per il benessere delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.

Presente all’incontro, il Sottosegretario Rossano Sasso, che ha la delega in materia. “L’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica rappresenta uno strumento preziosissimo per rendere davvero efficace e proficuo il dialogo tra Istituzioni, Associazioni, famiglie e ragazzi – ha spiegato il Sottosegretario -. Sono onorato del fatto che mi sia stata affidata una delega che avverto con grande forza sulla mia pelle e per la quale intendo spendermi con ogni energia. Le proposte e le esperienze ascoltate oggi vanno ovviamente tradotte in contenuti, in passi concreti, in effettivi progressi normativi e sociali. Solo così riusciremo a fare in modo che il mondo della scuola diventi sempre più inclusivo e solidale”.

Dopo aver ascoltato tutti i rappresentanti delle Associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative sul territorio nazionale nel campo dell’inclusione scolastica, il Ministro Bianchi ha concluso l’incontro evidenziando che “il modello italiano di inclusione è un punto di riferimento a livello europeo. La pandemia ha messo a nudo molte delle difficoltà di questo Paese e le ha anche esasperate, ma la scuola ha reagito per continuare a stare al fianco di tutte le studentesse e tutti gli studenti. Ringrazio il personale, i docenti, per l’impegno profuso, anche sul tema dell’inclusione che deve essere un obiettivo di tutto il Paese, a partire proprio dalla scuola. Dobbiamo mettere in moto tutti coloro che possono dare un contributo affinché la scuola sia il punto di forza di un Paese nuovo”.

https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-il-ministro-dell-istruzione-patrizio-bianchi-ha-riunito-l-osservatorio-permanente-per-l-inclusione-strumento-fondamentale-per-lavorare-per-il-b


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